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Il Design Generativo

COLLAGENE MASK EDITOR per creare maschere e oggetti tridimensionali. Dall'idea all'oggetto in pochi istanti. Materiali poliammidici rinforzati e 3D Printing. Il Design del futuro parte da qui.

Il Design Generativo Volti di persone sono scansionati attraverso un sensore e acquisiti in ambiente digitale. Un'applicazione software chiamata Collagene, scritta dai designer genera maschere personalizzate per ogni persona. Le maschere sono prodotte come oggetti unici attraverso 3D Printing e materiali WINDFORM. Un progetto sviluppato da DO THE MUTATION | generative design lab in collaborazione con EDGELAB S | space and form strategies. Le tre maschere sono prodotte dal Gruppo CRP coi loro materiali WINDFORM a base poliammidica rinforzati con fibra di vetro o fibra di carbonio.
Attraverso l'esplorazione di proprietà estetiche e performative dei sistemi biologici, si applicano simulazioni di formazione e crescita al design materiale. Il progetto di una famiglia di maschere offre l'opportunità di approfondire questa sensibilità attraverso una ricerca sulla relazione tra corpo e indumento, immaginando la maschera come il prodotto della crescita di un organismo virtuale sul volto umano. L'oggetto mantiene le sue funzioni tradizionali di protesi corporea, fornendo alterazione e occultamento dell'identità, stimolando immaginazione e associazione visiva degli osservatori. Il progetto esplora il territorio di confine tra fisico e virtuale, connettendo le astrazioni del codice informatico con l'intima, viscerale dimensione del senso di alterazione corporea portata dal tema della maschera. La anatomia topografica del volto agisce come input per un sistema di algoritmi che, sotto il controllo dei designer, generano le fibre di cui è composto l'oggetto, creando una formazione materiale che dopo la stampa tridimensionale perfettamente si adatta al suo territorio, il volto dei modelli. L'insieme degli oggetti prodotti rappresenta una popolazione di individualità differenziate, fenotipi accomunati dal medesimo genotipo. Indifferentemente dal numero di maschere potenzialmente producibili tramite l'applicazione, tutte condivideranno lo stesso codice genetico. Il sistema è dunque flessibile nell'offrire possibilità di variazione formale e diagrammatica, nel creare oggetti anche molto diversi tra loro, personalizzabili sui diversi volti e come espressione di diversi designer.
Le maschere sono prodotte attraverso la tecnologia di fabbricazione additiva, chiamata più comunemente 3D Printing che insieme al Windform LX2.0, materiale poliammidico caricato con fibra di vetro, hanno reso possibile la creazione di oggetti unici dalle forme articolate. Inoltre, la completa gestione digitale dei processi consente l'integrazione web, e conseguentemente la possibilità di delocalizzare le diverse fasi di sviluppo: è possibile scansionare il volto, creare la maschera e stamparla in luoghi assolutamente distinti ta loro. Questi benefici tecnologici non implicano sacrifici per la qualità visive e materiche degli oggetti. La sensazione sulla pelle è piacevole e consente una vestibilità della maschera prolungata nel tempo. Le maschere hanno fatto la loro prima apparizione al Carnevale di Venezia, partecipando alla parata dimostrativa, una vetrina di fama internazionale. Do The Mutation con questa realizzazione ha voluto proporre una nuova concezione degli oggetti d'uso, non più modelli chiusi da essere identicamente riprodotti in serie ma processi aperti da essere personalizzati e condotti verso la produzione di esemplari unici. Il progetto di un'applicazione generativa consente un'elevata capacità di personalizzazione riducendo gli oneri progettuali dei singoli oggetti ad una semplificata interazione da parte dell'utente. Forma, struttura, colore, dimensioni, ergonomia, pattern degli oggetti possono essere quindi radicalmente trasformati in accordo alle preferenze e caratteristiche personali, e realizzate in esemplari unici attraverso il 3D Printing e tecniche di fabbricazione CNC, nonch� materiali performanti e di elevata qualità come i materiali per sinterizzazione laser Windform.
L'applicazione è scritta in Processing, framework opensource di programmazione nel linguaggio Java. La scansione del volto è attuata attraverso l'uso del sensore kinect, che consente di acquisire nell'ambiente di programmazione digitale i dati topografici e cromatici dei modelli. La maschera viene creata disegnando tracce sui volti digitali dei modelli, a partire dalle quali viene generato l'insieme di curve che forma il sistema fibroso. Dalle fibre l'applicazione genera la geometria tridimensionale che rappresenta il corpo della maschera.
Le maschere sono state esposte al Fuori Salone di Milano all�interno della mostra [Re]vive presso Alzaia Naviglio Pavese 16, Tortona District.
a cura di Francesca Cuoghi

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Data ultima modifica: 2013/5/17
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